gennaio 2018
maggio 2019
Tirana
Albania
museo
100 mq
Comune di Tirana
Daniele Ledda xycomm Milano
Arch. Paola Frigerio e Arch. Mike Dolinski
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Un primo sguardo all’interno dell’appartamento dove Ismail Kadare visse dal 1974 al 1990 è possibile attraverso una ‘feritoia’ il cui taglio richiama gli sguardi arcaici dalle torri albanesi, geometrie di un silenzio assoluto, difese da rare ‘linee’ a misura di fucile. La moderna ‘feritoia’ svela il mistero della casa del più celebre scrittore albanese contemporaneo, inclinandosi verso la parte più riposta del suo studio: la nicchia dei suoi libri, rac-colta attorno ad un camino ‘borghese’, accanto al quale egli era solito scrivere ogni mattina. La casa-museo pensata da Elisabetta Terragni si apre con le due stanze da giorno avvolte dal contrasto tra i toni neutri della carta da parati e il colore scuro del legno dei mobili, separate daun’ampia vetrata che custodisce uno dei misteri della casa: la sostituzione con un vetro del muro previsto nel progetto originale che si rivelò ‘fatale’ per l’architetto Maks Velo e servì all’accusa come prova per la condanna. Un appartamento ordinario, a un primo sguardo, in una città straordinaria, la capitale della dittatura più isolata dell’Europa della Guerra Fredda, che si apre ai visitatori a distanza di trenta anni dal suo abbandono. La sequenza di stanze silenziose che parlano nel bianco e nero della scrittura racconta i contrasti di questo luogo. Un luogo unico, misterioso come il suo abitante.